Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Romanamente

26 Marzo 2015

Attaccà er pippone

Attaccà er pippone

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Si è bello chiacchierà der più e der meno

de tutti l’argomenti conosciuti,

senza stà a lesinà ore e minuti,

bisogna pure mette un quarche freno.

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Come co te, che ce fai a tutti muti

e attacchi li pipponi e metti er pieno

a li cojoni, e avanti come un treno,

continui a ciancicà, che manco sputi.

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T’abbasta un “la” che ingrani già la quarta

e “bo-bo-bo” e “bla-bla-bla” …  più fitto

de un “taja e cuci” che pò fà ‘na sarta.

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Chissà si quanno te n’andrai pe dritto

ar funerale tuo come ribbarta,

armeno lì saprai riuscì a stà zitto?

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Stefano Agostino

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  1. Si è bello chiacchierà der più e der meno
    de tutti l’argomenti conosciuti,
    senza stà a lesinà ore e minuti,
    bisogna pure mette un quarche freno. … (continua)

    Comment by Stefano — 26 Marzo 2015 @ 08:37
  2. A mio modo di vedere i logorroici sono fondamentalmente dei grandi egoisti. Chi infatti non si rende mai conto di annoiare il proprio interlocutore, non esce mai da se stesso, è insensibile e sordo al mondo esterno, è incapace di ascoltare, di osservare i prossimo, di immedesimarsi o preoccuparsi per l’altro!

    Comment by Silvio — 26 Marzo 2015 @ 10:12
  3. Ne conosco quarcuno de sti tipi ma, come ‘ncominceno a fa’ bla bla blà, tajio corto e arzo tacchi.

    Comment by 'svardoASR'29 — 26 Marzo 2015 @ 17:59
  4. Questo sonetto è la descrizione precisa di uno che conosco e che non sopporto: quando attacca a parlare monta in cattedra (sa tutto: è un tuttologo) e io, dopo trenta secondi, abbasso le saracinesche delle orecchie, ma lui, pieno solo di sé, non se ne accorge neppure!

    Comment by letizia — 26 Marzo 2015 @ 20:25

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