Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Schegge di vita

20 Aprile 2012

La grandine

la grandine

La grandine

***

A un tratto e senza un dito de preavviso,

viè giù potente, misteriosa e forte,

grandine sò perle de ghiaccio torte

a le collane su der Paradiso.

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Rimbarza dappertutto e senza scorte,

scroscio d’applauso pieno e condiviso,

imbianca giusto er tempo d’un soriso,

ché le palline già sò tutte sciorte.

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Raggela in un momento, anche d’Estate,

si viè in Autunno, presta un po’ de Inverno,

 che Primavera l’aripaga a rate.

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    Come un corpo de straccio che l’Eterno,

ripassa pe pulicce le giornate

e facce stà in campana da l’Inferno.

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Stefano Agostino

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  1. Bello as usual il sonetto… qual’era il contrappasso dei dannati sotto la grandine nella Comoedia scritta da quel sonettaro fiorentino?

    Ecco il mio contributo per il pensiero del giorno:

    Bossi, Trota e Maroni, carci’n culo a ginocchioni
    Maroni, Bossi, e Trota, sti tre fiji de madre ignota
    Trota, Maroni e Bossi dall’Italia siete rimossi

    Comment by Pablo BigHorn — 20 Aprile 2012 @ 11:42
  2. Magnifico sonetto. Sembra di sentire il rumore della grandine. Al pensiero del giorno ha risposto Pablo, molto delicatamente!

    Comment by letizia — 20 Aprile 2012 @ 13:05
  3. Me l’ero perso, sarebbe stato un vero peccato… Sò perle de ghiaccio torte alle collane der Paradiso… È da urlo….grande Stè….

    Comment by Sololupo — 21 Aprile 2012 @ 08:46

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