Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Tempi d'oggi

17 Aprile 2013

Bastardo

Bastardo

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Mó sì te sentirai realizzato,

ce l’ho co te e le pentole a pressione

ch’hai usato come bombe e l’esplosione,

che ’na parola sola è “attentato”.

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Mó sì che co la parma der cojone

più granne che sia stato mai trovato,

starai a esurtà pe quer ch’hai combinato,

che hai ammazzatto, vile, tre perzone.

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E sto a cercà un inzurto neologgismo,

pe inzurtatte in modo più preciso,

ma nun lo trovo e nun ciò ’st’artruismo.

***

Ma er giorno mai che te sapessi ucciso,

a te e a quer tuo infame terorismo,

te piscerebbe in testa cor soriso !!!

***

Stefano Agostino

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  1. Nun ce so’ parole pe commenta’ convengnientemente ‘èst’atto de virtà, compiuto da ‘n BASTARDO DE MERDA. Ha da mori’ intra li stenti e le torture più atroci de quelle che usava fa’ “l’Inquisizzione”. fin’a spaccallo ‘n quattro da vivo.

    Comment by 'svardoASR'29 — 17 Aprile 2013 @ 09:39
  2. Dove chiunque può legalmente detenere un arsenale in casa è più facile realizzare attentati, provocare stragi nelle scuole, proliferare criminalità e violenza. Purtroppo la tensione alta è anche una strategia di Stato per alimentare un atroce circolo vizioso: esportare conflitti, odio e morte per sostentare l’avida industria bellica e poi ancora armarsi per difendersi dal terrorismo da loro stessi favorito! Ogni attentato contro civili inermi è ovviamente un atto vile, efferato, abominevole, come è in egual misura criminale sganciare bombe su popolazioni indifese! La miglior prevenzione per ottenere sicurezza è seminare pace…

    Comment by Silvio — 17 Aprile 2013 @ 10:19
  3. Purtroppo, la pace non fa guadagnare miliardi. Ignobili bastardi schifosi.

    Comment by letizia — 17 Aprile 2013 @ 11:35

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