Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Schegge di vita

31 Agosto 2014

Dar Vangelo der giorno: “la propia croce”

Dar Vangelo der giorno: “la propia croce”

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“Me uccideranno a Gerusalemme,

ma risusciterò ner terzo giorno”,

Gesù a li discepoli là intorno,

Pietro je disse: “MAI” e carcò la “emme”.

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Gesù je fece: “Levete de torno,

sei Satana” e quello, lemme lemme,

s’aritirò dar Santo de Betlemme,

pe evità quarziasi artro scorno.

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“Si segui me, rinnegherai te stesso,

e prenni e accetti su di te ‘na croce,

l’unico modo pe nun èsse fesso …

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… e annà a l’Inferno dritto, dritto a coce,

si vòi sarvatte fàllo già da adesso”,

disse Gesù,   … e ascortala ‘sta voce.

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Stefano Agostino

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  1. “Verò ucciso a Gerusalemme,
    ma risusciterò ner terzo giorno”,
    Gesù a li discepoli là intorno,
    Pietro je disse: “MAI” e carcò la “emme”. … (continua)

    Comment by Stefano — 31 Agosto 2014 @ 07:38
  2. Ancora un bel sonetto ispirato al Vengelo del giorno. Il fatto è che, oltre alla nostra croce di dotazione, ci hanno trasformati in Cirenei e, raddoppiando la nostra, alleggeriamo i nostri bravi governanti e contorno della loro.

    Comment by 'svardoASR'29 — 31 Agosto 2014 @ 16:45
  3. ‘svardo, hai detto il vero!

    Comment by letizia — 1 Settembre 2014 @ 16:23

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