Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Romanamente

29 Dicembre 2020

Er vaccino de noantri

Er vaccino de noantri

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Nun vorebbe sembrà iriverente,

ma pe noantri a Roma c’è un vaccino,

se fa piggianno l’uva e dentr’a un tino,

va messo a fermentà … poi lentamente …

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… s’aspetta er tempo che diventi vino,

de contro-indicazzioni nun cià gnente,

s’assume senza er medico presente,

de giorno, sera, notte e anche matino.

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Nun se siringa, ma pe via orale,

er minimo de dose, co richiamo,

è de un bicchiere, mejo si boccale.

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Apostrofo tra ‘na bottija e un t’amo,

bianco, rosato o rosso, caccia er male,

er primo a vaccinasse fu Adamo.

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Stefano Agostino

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  1. Nun vorebbe sembrà iriverente,
    ma pe noantri a Roma c’è un vaccino,
    se fa piggiannol’uva e dentr’a un tino,
    va messo a fermentà … poi lentamente …

    Comment by Stefano — 29 Dicembre 2020 @ 05:49
  2. Il vino, nettare degli dei e rifugio degli uomini, buono per festeggiare, per dimenticare, per rilassarsi, per perdere la paura o la vergogna, per ridere in compagnia tra amici, per consacrarlo nel sangue del Redentore!
    Lo straordinario film del 1995 “Il profumo del mosto selvatico” narra con pregevole enfasi emotiva il prezioso significato del vigneto per l’uomo.

    Comment by Silvio — 29 Dicembre 2020 @ 12:07
  3. Sono versi fantastici! Io sono astemia, ma, se sarò costretta a fare il vaccino, mi ubriacherò! Il vaccino lo rifiuto, chissà che schifezza hanno creato.
    Buona serata.

    Comment by letizia — 29 Dicembre 2020 @ 20:59

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