Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Nuova edizione,Romanamente

21 Luglio 2021

La tirchieria

La tirchieria

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Che vita grama quella de l’avari,

ch’er grano se lo tengheno in saccoccia,

si c’è ’na cosa ar monno che me scoccia,

è rapportamme a tirchi planetari.

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Ma dico, e me ce spremo la capoccia,

sbajato sciampagnà, qui semo chiari,

ma peggio più nisconne li denari,

fin quann’er materasso l’accartoccia.

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Ché fa piacere a tutti stà tranquilli,

avecce un gruzzoletto da riparo,

p’er tempo de li tordi e de li grilli.

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Ma artro poi è vive da purciaro,

rinunce e stenti, purché l’oro brilli,

gioia d’eredi e der cassamortaro.

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Stefano Agostino

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  1. Che vita grama quella de l’avari,
    ch’er grano se lo tengheno in saccoccia,
    si c’è ’na cosa ar monno che me scoccia,
    è rapportamme a tirchi planetari. …

    Comment by Stefano — 21 Luglio 2021 @ 04:34
  2. La vita del “purciaro” manca di gioia, somiglia a quella di un tossicodipendente che vive con l’ansia di non poter soddisfare il proprio bisogno, è una vita di soggezione e di schiavitù. E’ un grave disagio psicologico che colpisce chi considera il denaro un fine ultimo piuttosto che un mezzo per migliorare l’esistenza nostra e dei nostri cari

    Comment by Silvio — 21 Luglio 2021 @ 09:49
  3. Il tirchio è la specie peggiore del genere umano, è un avido di denaro e ne è uno schiavo!
    L’unico tirchio simpatico è zio paperone!
    Buona giornata.

    Comment by letizia — 21 Luglio 2021 @ 12:00

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