Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani

6 Settembre 2014

Trilussa – Er ministro novo

Er ministro novo

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Guardelo quant’è bello! Dar saluto,

pare che sia ‘na vittima e che dica:

“Io veramente nun ciambivo mica,

è stato propio el Re che l’ha voluto”.

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Che faccia tosta, Dio lo benedica.

Mó da la corpa ar Re, ma s’è saputo

quanto ha intrigato, quanto ha combattuto,

je n’è costata poca de fatica!

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Mó va gonfio, impettito, a panza avanti,

nun pare più, dar modo che cammina

ch’ha dovuto inchinasse a tanti e tanti.

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Inchini e inchini: ha fatto sempre un’arte,

che novità sarà pe quela schina

de sentisse piegà da l’artra parte.

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Trilussa

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  1. Guardelo quant’è bello! Dar saluto,
    pare che sia ‘na vittima e che dica:
    “Io veramente nun ciambivo mica,
    è stato propio el Re che l’ha voluto”. … (continua)

    Comment by Stefano — 6 Settembre 2014 @ 07:54
  2. Storia vecchia. Infatti, se i ministri o governanti vari, venissero eletti per meriti e per conoscenza di ciò che tratta il dicastero a cui sono destinati, non ci troveremmo in mezzo a questa palude di incapaci.

    Comment by 'svardoASR'29 — 6 Settembre 2014 @ 08:05
  3. Bellissimo! Non è mai cambiato niente.

    Comment by letizia — 6 Settembre 2014 @ 18:06

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