Dar Vangelo der giorno: “nun v’addannate”
Dar Vangelo der giorno: “nun v’addannate”
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Gesù inizziò: “Nun ve preoccupate
der cibbo o si bevete e ar che ve veste,
nun vale più la Vita che voreste,
de che vestite o cosa ve magnate?
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A tutto penzerà er Padre Celeste,
come nutre l’ucelli e, mecenate,
veste li fiori ar campo, voi penzate
a rimané co Lui, co còri e teste.
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A che se magna e beve e a che se ‘ndossa,
ce penzeno sortanto li pagani,
ner mentre che se scaveno la fossa.
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Voi, invece de curavve der domani,
‘gni giorno cià la pena sua ch’è grossa,
penzate a vive da boni cristiani.
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Stefano Agostino
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Gesù inizziò: “Nun ve preoccupate
der cibbo o si bevete e ar che ve veste,
nun vale più la Vita che voreste,
de che vestite o cosa ve magnate? … (continua)
Prosaicamente se dice pure: “chi se contenta gode”. L’affannamento a cerca’ er mejo der mejo, provoca egoismo e cattiveria.
Questo è (ed è stato in passato) uno degli insegnamenti più difficli da capire e interpretare. Secondo me va letto in questo modo: “non date troppa importanza a cibo e vestiti, ci sono cose più importanti, cercate di vivere facendo del bene al prossimo”.
Viceversa, troppe persone in passato (e anche oggi) la leggono come: “A tutto pensa il Padre Celeste, quindi è inutile che mi impegno a migliorare, perché è già tutto scritto.”
Ovviamente, la seconda interpretazione porta all’inettitudine sociale, e all’ignavia.
Il Vangelo di oggi ci esorta a vivere con sobrietà, a dare poca importanza alle cose materiali e ad affidarci al Padre che ci ha creato.
Confidiamo nel Signore: è solo LUI la roccia, sulla quale appoggiarci!
Buona Domenica.