Che fine ha fatto er congiuntivo?
Che fine ha fatto er congiuntivo?
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Vojo parlà de un modo trapassato,
remoto ner presente e indicativo,
passato già da qui: er congiuntivo.
Non è infinito e cià futuro ingrato.
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Condizzionale a ‘gni artro sostantivo,
de un anteriore e participio stato,
ormai imperfetto, nun viè manco usato
pe fà un gerundio in tono imperativo.
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Credevo fusse malatia de l’occhio,
come p’er naso esiste la rinite,
o de la lavannara e er suo ginocchio.
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Invece de ‘na spece de borzite,
è pure peggio e viè un ber pastrocchio,
si er congiuntivo va in congiuntivite!
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Stefano Agostino
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In Italia ormai la lingua italiana è in disuso! Sui cosiddetti social si leggono degli strafalcioni incredibili! I nostri grandi scrittori si stanno rivoltando nella tomba!
Buona Giornata!
Aoh, nun so si ve ne sete accorti, ma so’ stato assente, pe guasti tecnici, pe diverzi giorni. Forze stavate mejo, ma so’ tornato.
Questo sonetto è geniale, applausi e chapeau!
Per il congiuntivo, credo che il suo misuso sia dovuto in parte alla scuola: molto tempo fa, chi non sapeva scrivere correttamente un tema, oppure ignorava le regole elementari della grammatica, veniva bocciato o rimandato. Quindi eravamo costretti ad imparare l’uso di questo benedetto congiuntivo. Oggi non più, e i risultati li vedo in primis con i miei figli. Aggiungiamoci la fraseologia contratta e a dir poco primitiva di sms, WA, instagram ecc.ecc. e la frittata è fatta.
Per carità, ci sono problemi più gravi, eppure…
Vojo parlà de un modo trapassato,
remoto ner presente e indicativo,
passato già da qui: er congiuntivo.
Non è infinito e cià futuro ingrato.
Eh caro Stefano, la “congiuntivite” purtroppo non ha colpito solo il congiuntivo, ma ogni forma espressiva della lingua italiana. Per un purista come me è fastidioso veder storpiare, specie nella messaggistica da smartphone, punteggiatura, sostantivi e verbi: l’esigenza di sintesi è la giustificazione…
Dove però è imperdonabile quest’ignoranza pazzesca è nell’espressione orale o scritta della gente comune. Nelle forme verbali usate scorrettamente, nello scarsissimo vocabolario utilizzato, nella confusionaria costruzione del periodo. Insomma mancano le basi elementari della grammatica e dell’analisi logica.
E’ un peccato che solo una minoranza tramandi alle future generazioni una delle lingue più belle e più ricche del mondo!
Stefano e Silvio avete ragione: l’ITALIANO in ITALIA è una lingua in disuso! Leggiamo errori grossolani che nulla hanno a che fare con la nostra bella lingua. E’ una vergogna, siamo proprio diventati un popolo di ignoranti!
Buona Giornata.
Siamo in mano al consumismo di massa che automaticamente non rende piu’ necessaria la cultura, la ricercatezza, e la qualità alla quale tenevamo tanto…………ed e’ chiamato ….progresso!
L’attuale dilagante ignoranza è figlia della mancata lettura di libri ma soprattutto della scrittura di post social sempre più abbreviata e storpiata, senza più punteggiatura né grammatica. In sostanza il linguaggio social rappresenta il funerale del lessico corretto, l’imbarbarimento della nostra splendida lingua neolatina che si era andata arricchendo e raffinando nei secoli
E’ una vergogna per come si sta imbarbarendo la nostra bella lingua italiana: gli scrittori e i poeti si staranno rigirando nella tomba per il modo orrendo di parlare e scrivere così scorrettamente! Peccato!