Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

A tavola,I sonetti romani,Nuova edizione

4 Febbraio 2021

La Carbonara

La Carbonara

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È er sommo amplesso tra guanciale e ova,

co pepe e cacio sposi grattuggiati,

è er “nunpiusurtra” pe lingue e palati,

da ’ngolosì co un’emozzione nova.

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E ce lo sanno scapoli e ammojati,

che mejo piatto ar monno nun se trova

e che magnà la “carbonara” giova,

a bocca, gola e stommico sazziati.

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Pòi sceje er tonnarello o li spaghetti,

nun so da disdegnà li rigatoni,

basta ch’abbonni, quanno che li metti.

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Nun fà che la cottura s’appapponi,

ché de la pasta scotta, a denti stretti,

è mejo un carcio in mezz’a li cojoni!

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Stefano Agostino

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  1. È er sommo amplesso tra guanciale e ova,
    co pepe e cacio sposi grattuggiati,
    è er “nunpiusurtra” pe lingue e palati,
    da ’ngolosì co un’emozzione nova.

    Comment by Stefano — 4 Febbraio 2021 @ 05:08
  2. Ho trovato la carbonara negli angoli più sperduti del pianeta, molto spesso anche ben preparata nonostante la non facile reperibilità delle materie prime originali. Ho sempre provato compiacimento e soddisfazione nel veder esportare un pezzo di Roma nel mondo e nel constatare il successo strepitoso di questo piatto anche in popolazioni dalla cultura culinaria molto differente.

    Comment by Silvio — 4 Febbraio 2021 @ 10:23
  3. La Carbonara è una poesia divina: ce la invidia e ce la copia tutto il mondo!
    Questa mattina, però, ho letto che l’Ue boicotta il made in Italy: Siccome, SECONDO LORO, vino, carne e salumi italiani sono cancerogeni, vuole cancellare i fondi, prevedendo etichette allarmistiche come quelle sui pacchetti delle sigarette! Non ho parole, l’invidia è veramente una brutta cosa, avremo ripercussioni devastanti e ricadute economiche non indifferenti.
    Buona Giornata.

    Comment by letizia — 4 Febbraio 2021 @ 11:47

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