Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Romanamente

15 Ottobre 2018

Me chiedeno de scrive in italiano

Me chiedeno de scrive in italiano

***

Me chiedeno de scrive in italiano,

e devo dì ciò pure un po’ provato,

ma dopo er primo verzo ho già sgarato,

è più forte de me, scrive in romano.

***

Nun dico romanesco, ch’è più usato,

pe innicà er dialetto qui de mano,

me piace più da usà er nome nostrano,

ROMANO, appunto. Termine più amato.

***

È quarche cosa mio de viscerale,

che sgorga da l’interno più profonno,

da quer che sento, come viè, normale.

***

E senza quer quarcosa granne un monno,

che imbrillantina er verzo de speciale,

più che un sonetto, er mio, sarebbe un sonno.

***

Stefano Agostino

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  1. Me chiedeno de scrive in italiano,
    e devo dì ciò pure un po’ provato,
    ma dopo er primo verzo ho già sgarato,
    è più forte de me, scrive in romano. … (continua)

    Comment by Stefano — 22 Gennaio 2015 @ 08:01
  2. De solito se dice: “parli e scrivi come magni”; e che c’è de più bono o de più mejo de ‘na magnata a la romana?

    Comment by 'svardoASR'29 — 22 Gennaio 2015 @ 10:06
  3. Ma perché dovresti scrivere in italiano, quando il Romano è così bello e diretto!

    Comment by letizia — 22 Gennaio 2015 @ 11:29
  4. La tua è una poesia di nicchia, riservata a pochi eletti, diretta a chi se la merita e a chi la apprezza! Non avrebbe senso scrivere in italiano, sei diventato uno specialista in versi dialettali e nel tuo campo costituisci un’eccellenza, insomma sei sulla strada maestra per diventare un nome autorevole in questo ambito. Continua così!

    Comment by Silvio — 22 Gennaio 2015 @ 11:52
  5. “…È quarche cosa mio de viscerale,
    che sgorga da l’interno più profonno…”
    Oggi in grande forma il nostro poeta, bravo Stè, superlativo!

    Comment by Silvio — 16 Ottobre 2018 @ 09:56
  6. Ma perchè, lo scrivere Romano non è forse Italiano?!
    Buona Giornata.

    Comment by letizia — 16 Ottobre 2018 @ 10:05
  7. E tieni ragione Ste’. Pure si scrivo ‘n prosa, er commento me vie’ più spontaneo se scritto ‘n’a lingua parlata ‘gni giorno. D’artronne er parla’ romano se capisce mejo de li “ghè” che vonno di’ “è” come tante parlature ‘n cispadano o certico. Er fatto, è che ce stanno a ‘mpesta’ de parole straniere. Ciao a tutti e bòne giornata. Attenti che tra poco avrebbe da piove’!

    Comment by 'svardo — 16 Ottobre 2018 @ 12:33

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