Giornata de la libbertà de stampa
Giornata de la libbertà de stampa
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Er tre de maggio è er giorno che l’UNESCO,
ha fatto de la libbertà de stampa:
che novità? E ’ndò sta? Sto pronto in rampa,
dimme ’ndov’è che me ce fionno e esco.
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Vabbè, cor qualunquismo ce se inciampa,
ma quer che vojo dì, simmai ce riesco,
è che la stampa spesso magna ar desco
de chi la sovvenziona, ossia la campa.
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Nun vojo dì che nun ce sò eccezioni,
ma quale stampa è libbera davero,
si tocca accontentà poi li padroni?
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Si un fatto è colorato rosso o nero,
taciuto o enfatizzato a paroloni,
’sta libbertà è d’annisconne er vero.
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Stefano Agostino
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La libertà di stampa non esiste (a parte qualche rara eccezione). I giornalisti (?) si adeguano al volere di chi comanda.
Mai come nell’attuale periodo storico la stampa e i media in generale sono stati cosi tanto imbavagliati e al servizio esclusivo dei grandi gruppi di potere, pronti a occultare, strumentalizzare, fabbricare menzogne, screditare o mistificare, creare opinione, convogliare consensi o dissensi a seconda degli interessi dei padroni! Insomma oggi la stampa fa tutto meno libera informazione…
Fino a tutto Maggio der 2011 leggevo li varì giornali e in particolare “Er Menzognero”, poi p’arisparmbia’ nun l’ho più comprati. Me so’ accorto ch’ho cambiato modo de penza’, raggionanno ‘n positivo. In cambio m’è ‘ncominciato a avvelena’ er dente. Er bello è che co le tasse, che ce graveno, li pagamo pure.
P.S.: a titolo de curiosità: avete ascortato l’inni che v’ho segnalato? Ve so’ piaciuti?
E il paradosso è che i giornali prendono un cospicuo finanziamento pubblico. Tutti. Coi soldi nostri li mortacciacci loro!!!
A proposito di stampa, è dal 18 Aprile scorso che Il Romanista non è più in edicola. SE vai sul sito http://www.ilromanista.it, leggi che si tratta di un guasto al server. Ma non credo che un server possa rimanere guasto per due settimane.
Ci sono altri problemi? Zucchelli da un mese se ne è andata alla Gazzetta, Stefano ne sai qualcosa, tramite i tuoi canali o il mitico Pelosi?
Facci sapere
Caro Pablo, la politica suicida di cacciare via le buone penne unita al costo eccessivo per il numero esiguo di contenuti e di pagine oltre che una linea sempre troppo vicina alla proprietà di turno hanno
contribuito alla chiusra del giornale. Un peccato perché Cagnucci e Pelosi non meritavano questo trattamento. Come tanti altri prima passati di lì.
A proposito de chiusure, me pare che pure “Pagine Romaniste” on linee, e la “Signora in Giallorosso” in TV, hanno chiuso nel web. Nun so se la Signora in Giallorosso seguita in TV il Luned’ e il Venerdì. Stasera ce vojo prova’.
Caro Stefano, Tonino e Luca sono due penne valenti assai che non avranno nessun problema a trovare un’alternativa. Non sono preoccupato per loro ma per tutti gli altri che lavorano a IlRomanista, e alle loro famiglie. Se la chiusura è ufficiale, spero che il giornale riesca a risorgere su basi più sicure.
Mi permetto però di notare che, aldilà della linea editoriale sulla quale si può dissentire o meno, è tutto il popolo romanista che mi sebra non abbia capito l’importanza e la peculiarità di un giornale, unico al al mondo, dedicato ad una squadra di calcio. E di conseguenza, non aver capito l’importanza di sostenerlo.
Per non parlare della ASR: alla società bastava poco per sostenere il giornale senza rimetterci una lira, come ad esempio concedere interviste in esclusiva dei tesserati, o permettere agli abbonati al giornale di assistere agli allenamenti. Ci voleva poco, non l’hanno fatto: miopi anche loro.