La borza de le donne
La borza de le donne
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La borza de ‘gni donna è un monno a parte
e nun se pò sapé mai che c’è dentro,
ner fà mente locale, me concentro,
provo a ripete, come viè, senz’arte.
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Ombrello e chiavi co un malloppo ar centro,
ch’è un portafojo co dumila carte,
poi trucchi, filo e ago come sarte,
diario e oggetti in cui manco m’addentro.
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Quer ch’esce poi da lì è ‘na scoperta,
che l’omo nun se spiega e, si ce prova,
rimane sempre fisso a bocca aperta.
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Quanno se sente dì … dimme si è nova …
a la domanna: “Ciài e ‘na cosa certa?”,
“Aspe’, mó guardo…” e mai se l’aritrova.
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Stefano Agostino
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Le borse delle donne sono un universo imperscrutabile, un enigma, un labirinto cieco, un mistero irrisolto senza tempo e senza luogo, insomma lo specchio fedele della loro testa…
Ma, veramente nella mia borsa ci sono le cose che servono: quella che descrivi tu, Stefano, più che una borsa è una sporta! Molto divertente il sonetto!
Pura verità… In realtà sembre che gli sceneggiatori Disney quando inventarono il personaggio di Eta Beta, pensarono alla borsa delle donne incorporata nei suoi pantaloncini.
Una specie di buco nero reversibile…
Ricevo volentieri e giro a tutti la proposta del Sindaco e di Perla per una cenetta blog lunedì 17 giugno alla Pimpaccia. Che ne dite?