Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Romanamente

19 Aprile 2017

Po-n-te … regge

Po-n-te … regge

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Così ch’è ito giù un artro ponte,

o chiamelo così,  cavarcavia,

o galleria, er nome quar che sia,

nun cambia certo quello l’orizzonte.

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Quer che ce preme qui è la follia

de chi le costruisce e quale fonte

‘ste opere che appena belle e pronte

crolleno giù da sole o in compagnia.

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Quali ingegneri, quali proggettisti,

quali geologi, quali architetti,

co quali materiali e quali acquisti?

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Ner disappunto d’oggi e l’imbarazzo

de chi ‘sti fatti l’ha visti e rivisti …

se sa che tanto pagherà “stocazzo!”

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Stefano Agostino

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  1. Così ch’è ito giù un artro ponte,
    o chiamelo così, cavarcavia,
    o galleria, er nome quar che sia,
    nun cambia certo quello l’orizzonte. … (continua)

    Comment by Stefano — 19 Aprile 2017 @ 09:08
  2. E meno male che nessuno si è fatto male stavolta!!!! Mamma mia ma che sta succedendo?????

    Comment by Laura — 19 Aprile 2017 @ 09:14
  3. Bongiorno. Arifamoce, daje giù ‘n’antro cavarcavia, ma sta vòrta nun s’è trattato de misure corte, ma so’ stati sbajati li carcoli d’a tenuta der carico centrale, oppure, usati materiali in economia pe ‘ntascasse m’a differenza. Quale coop. ha preso l’apparto e come ha fatto l’offerta de gara? Ma le manette nun se metteno più?

    Comment by 'svardo AsR'29 — 19 Aprile 2017 @ 09:50
  4. Un po’ per volta quella che era la nostra bella Italia sta andando a pezzi! E qualcuno si riempie le tasche.
    Buona Giornata!

    Comment by letizia — 19 Aprile 2017 @ 10:32

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