Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Romanamente

3 Settembre 2019

Maretta generale

Maretta generale

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Semo a settembre, ma fa ancora callo,

che pare più ‘na reprica de lujo,

l’arba e er tramonto dànno spazzio ar buio,

ben più der mese settimo a contallo.

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Ovunque c’è maretta e c’è subbujo,

co ‘sto Governo che se fa più giallo,

nun tanto p’er partito a colorallo,

ma più perch’è un mistero pe l’intrujo.

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A aumentà le preoccupazzioni,

c’è sempre poi ‘sta pora economia,

che cià le tasche vote a pennoloni.

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Che te viè voja già de fuggì via,

lassaje ‘sto paese a li papponi,

co ar centro der programma la “bucia”.

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Stefano Agostino

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  1. Semo a settembre, ma fa ancora callo,
    che pare più ‘na reprica de lujo,
    l’arba e er tramonto dànno spazzio ar buio,
    ben più der mese settimo a contallo. …

    Comment by Stefano — 3 Settembre 2019 @ 05:15
  2. Giallo, intrujo, tasche vote, pora economia, subbujo, preoccupazzioni. Le parole usate sembrano descrivere una situazione allarmante ma in Italia l’emergenza è la regola. Viviamo in un paese di minestrari, di dietrologi, di litigiosi e di furbetti. Con una classe politica di affabulatori e illusionisti …co ar centro der programma la “bucia”.

    Comment by Silvio — 3 Settembre 2019 @ 09:26
  3. Siamo veramente messi male! Tutti vorrebbero tutto, ma chi ci rimette è solo il popolo, cioè noi. Finirà, come al solito, a tarallucci e vino, per loro.
    Buona Giornata.

    Comment by letizia — 3 Settembre 2019 @ 09:42
  4. Se ne cerchiamo una spiegazione, forse la possiamo facilmente trovare nella seconda strofa del nostro Inno Nazionale:

    Noi siamo da secoli
    Calpesti, derisi,
    Perché non siam popolo,
    Perché siam divisi.

    Comment by romanocb — 3 Settembre 2019 @ 15:59

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