Fa freddo
Fa freddo
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Fa freddo e un brivido me scrocchia l’ossa,
soffia fischianno er vento a sfreggià er viso,
er cielo, cappa de un griggetto liso,
nisconne ar monno la gran palla rossa.
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Ch’er Sole nun ce riesce a fà un soriso,
nimmanco si se sforza a fà la mossa,
così ch’anche er morale me s’affossa
e sto sentore moscio è condiviso.
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Me stringo e me rannicchio su me stesso,
in cerca de ‘na fonte de calore,
quale che sia, purché me scardi e adesso.
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E me trasmetta un minimo tepore,
ché paro er ghiaccio che se forma, spesso,
si nun se sbrina mai er congelatore.
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Stefano Agostino
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Porca zozza, fa ‘n freddo cane e. si nun bastasse, ce se mette puro er sonetto che, descrivenno bene la sensazzione che se prova, me lo fa senti’ propio appiccicato addosso.
Ammazza come l’hai rimato bene!!!
E’ così perfetto che, solo a leggelo, se sentirebbe freddo puro a le Maldive.
Ebbene sì… FA FREDDO!!!! Spero solo che non nevichi, non avendo le catene.
L’idea mi hai reso pienamente..
Me tocca sta intro a casa
e mai Piu’ scenne!!!^__**
Leggo Con Piacere i Tuoi Sonetti
Che sanno della Mia Roma e dei TUOI diletti..
COMPLImenti!!!
ANTOnella…
Vento gelido che taglia la faccia, pinguini che attraversano la strada, orsi polari e lupi agli incroci, eschimesi lavavetri ai semafori: che bel dipinto i giorni della merla a Roma nostra!
carino ‘sto sonetto …
Bello! Leggendolo ho sentito ancora più freddo!!!!!!!!!!!
Non vorrei sembrare il bastian contrario della situazione ma….si fa freddo e tanto….ma io adoro questo clima…. ok…siete autorizzati a dirmene di tutti i colori….tranne quelli sbiaditi mi raccomando…
SempreForzaRoma
A me piace il freddo invernale, ma CON IL SOLE 🙂
Sale la nebbia sui prati bianchi
come un cipresso nei camposanti
un campanile che non sembra vero
segna il confine fra la terra e il cielo.
Ma tu che vai, ma tu rimani
vedrai la neve se ne andrà domani
rifioriranno le gioie passate
col vento caldo di un’altra estate.
Anche la luce sembra morire
nell’ombra incerta di un divenire
dove anche l’alba diventa sera
e i volti sembrano teschi di cera.
Ma tu che vai, ma tu rimani
anche la neve morirà domani
l’amore ancora ci passerà vicino
nella stagione del biancospino.
La terra stanca sotto la neve
dorme il silenzio di un sonno greve
l’inverno raccoglie la sua fatica
di mille secoli, da un’alba antica.
Ma tu che stai, perché rimani?
Un altro inverno tornerà domani
cadrà altra neve a consolare i campi
cadrà altra neve sui camposanti
Anche io preferisco il freddo secco allo scirocco. E’ da considerare che, pur facendo freddo, non soffia la tramontana. Quella è terribile,: s’infila nelle fessure e e per strada pizzica la punta del naso e le orecchie. Il freddo calmo e senza vento può preludere alla neve.
Almeno mi posso mettere il cappello di pelliccia…
Sempre mejo, Stefano… Bellissimo Sonetto!
Er termometro che ciò sul balcone, stamattina m’ha bussato:
voleva entrà in casa!
Un pensiero ai senza-casa, speranno che riescano a cavarsela… No, non stavo a pensà all’ex ministro Scajola…
Grazie a tutti. Uno particolare a Genesis e uno al termometro di Luis. Ah ah ah…
Fa freddo, fa freddo… com’era quella scena di “Frankestein Junior”, in cui il gobbo dice “Potrebbe andare peggio”. -E come?- “Potrebbe piovere…”
Ecco, oltre al freddo, qui ha cominciato a piovere…
Voglio andare in crociera alle Maldive!
Ehmmm, ok, come non detto