Er penziero – Trilussa
Er penziero
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Qualunque sia penziero me viè in mente,
prima de dillo aspetto e grazzi’a Dio,
finché arimane ner cervello mio,
nun c’è nissuno che me pò dì gnente.
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Ma s’opro bocca e je do fiato, addio.
L’idea nun se confinfera a la gente,
me pò fà nasce quarche inconvegnente,
e allora er responsabbile so’ io.
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Pe questo, ner risponne a quarche amico,
che vorebbe sapé come la penzo,
peso e misuro tutto quer che dico.
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E metto tra er penziero e la parola,
la guardia doganale der bon senzo,
che me sequestra er contrabbanno in gola.
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Trilussa
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“er bon senzo che me sequestra er contrabbanno in gola” è una chiosa geniale. Grandissimo Salustri.
Stefano, ti faccio una domanda accademica, un pò come chioedere se era più bravo Pelé oppure Maradona… tra Belli e Trilussa, chi preferisci?
Paolo, mi fa piacerissimo questa domanda e il paragone è azzeccato. A dispetto di tutti i cultori del sonetto che considerano Belli il sommo e Trilussa nettamente inferiore, per temi trattati, per varietà dell’opera tramandata e per contenuti, da sempre io preferisco Trilussa. De gustibus…
Anche a me Trilussa piace di più!
De gustibus non est disputandum… è vero, ma credo che quasi tutti i non addetti ai lavori preferiscono Trilussa, me compreso.
Mi sono fatto un’idea del perché: non c’entrano i gusti o l’abilità sopraffina o il genio dei due sonettari. Secondo me la preferenza su Trilussa deriva anche dal fatto che scrive in modo più… comprensibile. Romano da generazioni, ho quasi imparato prima il dialetto dell’Italiano, eppure per capire alcune strofe del Belli ho bisogno dell’abbecedario. Trilussa invece lo leggo d’un fiato, senza problemi. Il fatto è che anche il dialetto si è evoluto negli ultimi 150 anni, e alcune parole sono cadute in disuso.
Una delle ultime poesie del Belli che mi è capitata sotto mano è “La vita dell’omo”. Una meraviglia, geniale l’idea e lo svolgimento. Ma… lattime, torcolo, vvormijjoni… ci arrivi a senso.
Tutto questo per dire che in un blog a trasmissione telepatica che si terrà nel 2182, qualcuno chiederà: “ma tu preferisci i sonetti di Trilussa o di Agostino?” “Mah, te dirò, io preferisco Agostino. De gustibus…”
TRILUSSA è stato un genio ma, tu ti stai di molto avvicinando… bravo… avanti così che sei sulla buona strada..
Qualunque sia penziero me viè in mente,
prima de dillo aspetto e grazzi’a Dio,
finché arimane ner cervello mio,
nun c’è nissuno che me pò dì gnente. …
Mammamia, quanto c’hai raggione!
Mammamia, quanto c’hai raggione caro Trilussa!
Buon sabato a tutti.