Er caffè de Sant’Eustacchio
Er caffè de Sant’Eustacchio
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Che bòno ch’è er caffè der Sant’Eustacchio!
Miscela de un artista a fà tazzina,
che pòi gustà nun solo de matina,
quanno che addentr’ar còre fa sbatacchio.
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Ma nun lo trasformà in medicina,
cor latte aggiunto che fai tutto un cacchio
e si er barista chiede: “Je lo macchio?”
risponnije si vò finì in rovina.
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Sgoccettatelo callo lentamente,
mentre improfuma er naso co l’aroma
rilassete e nun penzà più a gnente.
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Quer sorzo de caffè vale er diploma,
che j’ha attestato la romana gente,
che ha eletto sto caffè er mejo de Roma.
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Stefano Agostino
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Oggi le tue note poetiche si sono posate su un altro luogo che ogni romano conosce e apprezza, il leggendario caffè di Sant’Eustachio. Mi vengono in mente i Manfredi, i Proietti e altri attori che con la loro scanzonata ironia insegnavano al resto del Paese nei loro spot pubblicitari come un romano si compiace nel godersi un buon caffè, esaltandone il sapore, l’aroma, la cremosità, il retrogusto…
Sant’Eustacchio, un altro pezzo di storia di Roma. Il suo caffè è un mito, una certezza, un sicurezza. Grande Stefano…
Ahhhhh, che bbono er caffè de Sant’Eustachio… Er Top, specialmente dopo na bella magnata… iersera, per esempio, me so gustato un piatto tipico… euro-sudamericano… i “Galletti in salsa mexicana”… mmazza che bravi sti messicani, sembravano tutti Messi…….cani (appunto!)…
e’ vero il caffè a Sant’Eustacchio è proprio una poesia, come quelle che scrivi tu Stefano! Luis sei un fenomeno!
Grazie a tutti di cuore per la fedeltà e la partecipazione quotidiana a questo blog. Un abbraccio a tutti voi. Stefano.
A volte, si partiva dalla lontana periferia( San Giovanni) per andare a gustare un buon caffè a Sant’Eustacchio altre volte. era un pretesto, si andava anche a Ostia poichè anche lì, si faceva un buon caffè. Comunque bravo Agostino, vorrei essere tanto bravo come te a raccontare i luoghi di Roma che stanno piano piano scomparendo, per far posto ai “fast food”.
Lo conosco BENISSIMO, il caffè di s.Eustachio, perfino in una delle sue varianti più CALORICHE, ossia la “monachella” 😛