Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Romanamente

18 Novembre 2010

L’influenza

febbre

L’influenza

***

Ammazza che gran palla è l’influenza,

toje ‘gni forza e pure l’appetito,

me fa sentì ancor più rincojonito,

de quello che già sò io de partenza.

***

Er mar de gola dà l’avvio a sto rito,

er raffreddore è l’ovvia conseguenza,

la testa che me dole e che nun penza,

come der resto nun j’è mai ariuscito.

***

Me stenne a letto, stile seportura,

e lì me lassa tutto appennicato,

mentre che sale la temperatura.

***

Pure che sò aridotto in questo stato,

quanno me pija spero che me dura,

nun posso lavorà, je ne sò grato!

***

Stefano Agostino

_____________________________

  1. Grande Stefano, questa è proprio per me ridotta e mal ridotta così da un pò di giorni…solo che oggi sono cmq a lavoro, anche se striscio invece di camminare 🙂

    Comment by Federica_Perla — 18 Novembre 2010 @ 09:55
  2. Io sono stata una settimana alle prese con un forte raffreddore stagionale (e attualmente sono ancora al 90%)… il “lato buono” dei malanni simil-influenzali per me è il calo dell’appetito; infatti DIMAGRISCO QUALCHE ETTO 🙂

    Comment by Principessa — 18 Novembre 2010 @ 11:15
  3. Influenze e malanni di stagione, tempo da cani, anzi nel nostro caso da lupi…, ma che tristezza l’autunno ragazzi! E’ in questo periodo che più rimpiango l’estate! Auguri di pronta guarigione Stè!

    Comment by Silvio — 18 Novembre 2010 @ 13:52
  4. Daje Stefano Daje….
    SempreForzaRima

    Comment by Massimiliano "Bariggio" — 18 Novembre 2010 @ 14:58
  5. Grande Stè, quando riesci a prenderla in giro e a riderci sopra, l’influenza l’hai già mezza battuta.
    Per concludere l’opera, ci vuole un poco di pressing alto a tachipirina, un brodino accorto in difesa e due coccole veloci in contropiede.
    Poeta – influenza 2-0, gara secca senza ritorno.

    Comment by Pablo BigHorn — 18 Novembre 2010 @ 22:26
  6. Bisognerebbe “cioncarle” ste influenze nefaste… però com’è vero, Stè, com’è vero… quanno stai a letto (semprechè non ci siano complicanze) un pò ce “giobbamo”, e daje… che pacchia, che oblio, abbandonati al delirio, niente fame… finalmente na PAUSA forzata fosse pure sofferente! E, poi magari, qualcuno che ce coccola… eh sì, magari…

    Comment by Luis — 18 Novembre 2010 @ 22:27
  7. Auguri di pronta guarigione, Stefano!

    Comment by Prometex — 19 Novembre 2010 @ 14:58

Leave a comment

RSS feed for comments on this post. TrackBack URL