Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Romanamente

17 Agosto 2013

La presa de coscènza

La presa de coscènza

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Ma che ciài da guardà a prima matina?

E dimme un po’: chi cacchio mai saresti?

Eppoi, perché me fai tutti ’sti gesti?

Da metteme ’na strizza ballerina!

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De faccia sembra ciài ducento aresti,

nimmanco fossi er bosse Toto Riina,

la barba lunga e li capelli a spina,

l’occhi abborzati che pareno pesti.

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Pe datte un bricioletto de decenza,

te do un conzijo, si me presti orecchio:

da un estetista trova residenza.

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Io ar posto tuo m’ero buttato ar secchio,

me tocca annà via mó, ché ciò un’urgenza,

ma che te segui, ahó, ma sei ’no specchio ?!?

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Stefano Agostino

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  1. Bel sonetto questo: fa meditare.
    Seguiamo sempre quello che ci detta la nostra coscienza o, spesso, la mettiamo a tacere? Bel dilemma.

    Comment by letizia — 17 Agosto 2013 @ 10:05
  2. Sempre bello questo sonetto.
    Off topic: se ne è andato Francesco “Torrimpietra” Scaratti, terzino destro della Roma di Herrera e di Anzalone. Il soprannome glielo avevamo dato noi della Sud, a causa del suo volto da contadino e perché viveva a Torrimpietra, in aperta campagna.
    Me lo ricordo generoso, maglietta strasudata. In difesa faceva il suo, ma, d’accordo coi dettami tattici dell’epoca (1970-1973) si spingeva in avanti, raramente per crossare, piuttosto per scaricare tiri in porta da fuori area, perché aveva una bella ‘caracca’. Per la sua generosità e per il tiro, a volte veniva messo da Herrera come mediano di spinta, era uno dei primi esempi di calciatore jolly, universale. Intendiamoci, il palleggio lasciava a desiderare, ma l’impegno era sempre massimo, e alla fine risultava sempore uno dei più positivi della rometta dell’epoca. Onore a te, Torrimpietra!

    Comment by Pablo BigHorn — 17 Agosto 2013 @ 10:30
  3. Certo che, guardannose a lo specchio, certe vòrte ce domannamo: ma chi sei? Che cavolo pensi d’ave’ combinato ‘nde la vita? Specie adesso, m’o domanno ‘n sacco de vòrte.
    Pablo, me pare quella Rometta, guidata da ‘n certo O. Pugliese, prima che d’infortunasse Capello, stava ‘n testa a la classifica. Purtroppo, come sempre ce capita, mancaveno adeguati rincarzi e er povero Peirò nun areggeva er doppio compito de mediano e mezzala. Se giocava cor “sistema”. Me pare Oronzo sia stato ‘n pò troppo bistrattato.
    Defatti Herrera, co Capello tornato in squadra ce s’è fatto bello. Me pare pure che er sor Helenio tenga su la coscienza un certo Taccola. So’ stato e rimango anti Herrera.

    Comment by 'svardoASR'29 — 17 Agosto 2013 @ 11:46
  4. Leggo di ricordi di Herrera, Pugliese, Capello come giocatore: mi sa che all’epoca non ero ancora nata.

    Comment by principessa — 17 Agosto 2013 @ 15:12
  5. “Princesse” hai ragione, infatti: Helenio Herrera ha allenato la Roma negli anni 1068/73; O. Pugliese ha allenato la Roma negli anni 1965/68 e Capello ha giocato nella Roma negli anni !967/70, per poi passre con Spinosi e Lentini alla Juve.
    Ogni tanto riemerge qualche ricordo.

    Comment by 'svardoASR'29 — 17 Agosto 2013 @ 17:08
  6. Me lo ricordo Scaratti, ci metteva l’anima. Riposi in pace.

    Comment by letizia — 17 Agosto 2013 @ 17:50

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