16 settembre 88
16 settembre 88
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Er sedici settembre ottantotto,
me l’aricordo come fusse adesso,
nun se dimentica, io credo, spesso,
er primo giorno de lavoro e trotto.
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Diciotto l’anni e quarche mese appresso,
un regazzino più che un giovinotto,
a guardà l’artri, granni e grossi, lotto
pe nun scappà, già solo che a l’ingresso.
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Io che puzzavo ancora de liceo,
che ce facevo in mezzo a quer via-vai
de ommini co l’anni da museo?
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Ma si quer giorno me n’annavo, sai
quanto me rimpiagnevo ’sto trofeo
d’avé un lavoro da decenni ormai.
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Stefano Agostino
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Er sedici settembre ottantotto,
me l’aricordo come fusse adesso,
nun se dimentica, io credo, spesso,
er primo giorno de lavoro e trotto. …
Trentatré anni di lavoro alle spalle sono tantissimi e per l’aria che tira in questo paese che conta più pensionati che lavoratori, la luce in fondo alla galleria ancora non si vede!
Solo trentatre anni di lavoro sulle spalle: andrai in pensione quando li avrai quasi raddoppiati! Non so che lavoro svolgi, ma se ti da soddisfazione goditelo, perchè quando te ne andrai ti dispiacerà!
Buona Giornata.
Comnplimenti e Auguri Stefano! Il lavoro è una cosa importantissima e se non c’è non si va avanti|
Buona Giornata.
Trentasei anni Stè, è un numero impressionante di anni dentro dei quali c’è fatica, dedizione e impegno, anni che abbiamo camminato insieme e visto il mondo cambiare intorno a noi. Congratulazioni per questo traguardo amico mio!
Verissimo e trentasei anni di vera amicizia. Grazie Silvio, ti voglio bene.