Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Nuova edizione,Schegge di vita

16 Settembre 2023

16 settembre 88

16 settembre 88

***

Er sedici settembre ottantotto,

me l’aricordo come fusse adesso,

nun se dimentica, io credo, spesso,

er primo giorno de lavoro e trotto.

***

Diciotto l’anni e quarche mese appresso,

un regazzino più che un giovinotto,

a guardà l’artri, granni e grossi, lotto

pe nun scappà, già solo che a l’ingresso.

***

Io che puzzavo ancora de liceo,

che ce facevo in mezzo a quer via-vai

de ommini co l’anni da museo?

***

Ma si quer giorno me n’annavo, sai

quanto me rimpiagnevo ’sto trofeo

d’avé un lavoro da decenni ormai.

***

Stefano Agostino

________________________

***

  1. Er sedici settembre ottantotto,
    me l’aricordo come fusse adesso,
    nun se dimentica, io credo, spesso,
    er primo giorno de lavoro e trotto. …

    Comment by Stefano — 15 Settembre 2021 @ 17:40
  2. Trentatré anni di lavoro alle spalle sono tantissimi e per l’aria che tira in questo paese che conta più pensionati che lavoratori, la luce in fondo alla galleria ancora non si vede!

    Comment by Silvio — 16 Settembre 2021 @ 09:05
  3. Solo trentatre anni di lavoro sulle spalle: andrai in pensione quando li avrai quasi raddoppiati! Non so che lavoro svolgi, ma se ti da soddisfazione goditelo, perchè quando te ne andrai ti dispiacerà!
    Buona Giornata.

    Comment by letizia — 16 Settembre 2021 @ 11:44
  4. Comnplimenti e Auguri Stefano! Il lavoro è una cosa importantissima e se non c’è non si va avanti|
    Buona Giornata.

    Comment by letizia — 16 Settembre 2023 @ 13:29

Leave a comment

RSS feed for comments on this post. TrackBack URL