Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani

22 Aprile 2011

Crocifisso

crocifisso

Crocifisso

***

Stai lì, appeso ar legno, crocifisso,

cor capo chino, reclinato e vòrto,

Tu, Dio de la Vita, sei lì, morto,

assurdo paradosso de l’abbisso.

***

Tu che nun ciai nè macchia, còrpa o torto,

trafitto da li chiodi, a fà er suffisso

ar palo de ‘na Croce, su cui è affisso

‘n acronimo che va pure pe storto.

***

Chissà che avrai penzato in quer momento,

quelo der “perchè m’hai abbandonato?”

Tu che sei Dio ciai avuto un turbamento.

***

Ma è stato un attimo, che hai cancellato,

“Tutto è compiuto”, er Cielo che s’è spento,

lavannoce pe sempre dar peccato.

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Stefano Agostino

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  1. Madre di Gesù:
    “Piango di lui ciò che mi è tolto,
    le braccia magre, la fronte, il volto,
    ogni sua vita che vive ancora,
    che vedo spegnersi ora per ora.

    Figlio nel sangue, figlio nel cuore,
    e chi ti chiama – Nostro Signore -,
    nella fatica del tuo sorriso
    cerca un ritaglio di Paradiso.

    Per me sei figlio, vita morente,
    ti portò cieco questo mio ventre,
    come nel grembo, e adesso in croce,
    ti chiama amore questa mia voce.

    Non fossi stato figlio di Dio
    t’avrei ancora per figlio mio”.

    Comment by roberto genesis — 22 Aprile 2011 @ 10:51
  2. Non voglio pensarti figlio di Dio, ma figlio dell’uomo, fratello anche mio !

    Comment by roberto genesis — 22 Aprile 2011 @ 10:52
  3. Buongiorno a tutti. Sempre Lui…..FABER !

    Comment by roberto genesis — 22 Aprile 2011 @ 10:53
  4. Spesso mi chiedo se questa umanità ha meritato questo sacrificio…

    Comment by Silvio — 22 Aprile 2011 @ 12:13
  5. Emozionante e commovente, ho le lacrime agli occhi.

    Comment by letizia — 22 Aprile 2011 @ 13:42
  6. Me domanno se l’umanità, io pe primo, ce semo meritato e ce meritamo ‘sto sacrificio. Sarebbe ora e forse è prossimo, de n’antro diluvio.

    Comment by RomamoR — 22 Aprile 2011 @ 18:57
  7. Da non credente….hai descritto un momento unico nel suo genere.
    Grande Stefano.

    Comment by Massimiliano "Bariggio" — 22 Aprile 2011 @ 18:59
  8. Noi nun ce meritamo gnente nè potemo fa gnente… Per chi crede è per grazia che ricevemo il premio, mica per le opere… Se penso al ladrone anch’egli crocifisso, al quale bastò dire ”Ricordati di me quanno sarai nel tuo regno”, beh, che opera poteva ormai fare? Eppure ”Oggi stesso sarai con me in paradiso!” Regà,credente o meno, me vengheno li brividi… come nel leggere il sonetto di Stefano…

    Comment by Luis — 22 Aprile 2011 @ 19:14

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