Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

Frammenti di Roma,I sonetti romani,Nuova edizione

12 Gennaio 2021

Er Nasone

Er Nasone

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Stai ferma lì, chissà chi te cià messo,

la faccia cor beccuccio a pennolone,

pe l’artri “fontanella”, qui “Nasone”,

dijelo ar cane che te crede un cesso.

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Hai dissetato un sacco de perzone,

sputanno l’acqua, pure si in eccesso,

ch’a ripenzacce un po’ deppiù d’adesso,

chi cacchio l’ha pagata ?!? Pantalone ?!?

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Ma che tristezza mó sapette chiusa,

là sola inzù l’incrocio, in fonn’ar viale,

nemmanco più un fioraro, ormai, te usa.

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Prodiggio der progresso nazzionale,

t’hanno piombata, come ’na reclusa,

pe daje spazzio a l’acqua minerale.

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Stefano Agostino

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  1. “Sciacquar i panni in … Tevere” non poteva non cominciare dal primo sonetto su Roma che ho scritto il 7 novembre 2007, “er Nasone”. Questa la sua nuova versione, rivisitata e corretta. Buona lettura.

    Comment by Stefano — 12 Gennaio 2021 @ 06:33
  2. Ce n’era una proprio sotto casa, con una fila lunga lunga di persone che attingevano l’acqua fresca! Era d’estate. Bei tempi passati. Ora beviamo l’acqua minerale che chissà da quanto tempo è imbottigliata: a volte il progresso è solo un recesso!
    Buona Giornata.

    Comment by letizia — 12 Gennaio 2021 @ 13:32
  3. “Er Nasone”
    Quanti bei ricordi!

    Comment by romano cb — 12 Gennaio 2021 @ 14:52
  4. La tipica fontanella romana in ghisa fa ormai parte della storia di questa città come i sampietrini. Nasone patrimonio dell’umanità!

    Comment by Silvio — 12 Gennaio 2021 @ 15:36

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