Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

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La Roma in rima

10 Marzo 2011

Piccola novità nel sito

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Da oggi nella colonna di destra del sito, immediatamente sotto al “Pensiero del giorno” e sotto la voce “Parliamo ancora di …”, troverete il link del sonetto relativo all’ultima partita disputata dalla Roma.

Questo per consentire un immediato richiamo alla consultazione dello stesso sonetto e dei commenti relativi, oltre che per continuare a “postarne”  di nuovi all’interno del medesimo pezzo.

Sempre di oggi la novità dell’aggiunta di una nuova pagina sulla Roma, accanto a quella dei sonetti, battezzata per l’appunto ASR nella quale cercherò ogni giorno di raccontare in prosa un mio pensiero sul fatto del giorno. Nell’augurarvi buona lettura, vi ringrazio per l’attenzione.

I sonetti romani,Romanamente

Er pizzardone

er pizzardone 

Er pizzardone

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Seconno me ce nasce co l’istinto

che lo fa diventà un pizzardone.

Nun riesco a damme un’artra spiegazzione,

e più lo guardo e più ne sò convinto.

***

Pe lui fà murte è ‘na religgione,

a credece chissà chi ce l’ha spinto,

quarcuno cui la mente è un labbirinto,

‘ndo ce s’è perzo, povero, un neurone.

******

Gesti inconsurti e quer fischietto in bocca,

sta sempre pronto cor libbretto in mano

a contravvenzionà, sotto a chi tocca.

 

E nun te pòi inventà che annavi piano,

che nun hai visto er rosso, si te ciocca

fai mejo a rinnegà d’èsse romano!

***

Stefano Agostino

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