Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

La Roma in rima,Poesie romaniste

22 Luglio 2012

La Roma è

La Roma è

*

La Roma è quarche cosa de diverzo,
che ce l’hai dentro oppure datte pace,
sarebbe come spiegà l’univerzo,
a chi de guardà in su nun è capace.

***

La Roma è quarche cosa de grandioso,
che nun pòi contené co le parole,
è er sogno ch’arigala a chi è tifoso,
er gusto de fà suo un raggio de sole.


La Roma è dorce come quer penziero,
che te fa a casa ovunque stai ar monno,
che fa romano pure lo stragnero,
ner mentre esatto d’un nanoseconno.

***

La Roma è quarche cosa de speciale,
‘no squarcio in mezzo ar bujo, come un lampo,
che t’entra in còre, ma nun te fa male,
basta sortanto che Lei scenne in campo.

***

La Roma è quarche cosa che te ‘nfiamma,
che nasce inzieme a te e in un momento,
t’ aridiventa fija oppure mamma,
massima gioja o massimo tormento.

***

La Roma è er centro esatto de un sapore,
è lacrima che viè dar Paradiso,
te bagna er petto, ma te dà calore,
come l’amata che te fa un soriso.

***

La Roma è quarche cosa de profonno,
un tuffo d’emozzioni da primato,
pe vivelo e capillo fino in fonno,
lo pòi apprezzà, solo si ce sei nato.

***

La Roma accenne quer tappeto verde,
co li colori der sole d’agosto,
pe questo pure quanno che se perde,
nun se pò lassà mai, a quarziasi costo.

***

La Roma è tutta dentro a quela maja,
‘gni battito è pe Lei e ‘gni sospiro,
perciò pure si er troppo stroppia e sbaja,
la tiferò fintanto che respiro.

***

Stefano Agostino

***

  1. Versi sempre belli, attuali e mai saranno sorpassati dar tempo.
    E’ come ‘na filastrocca che se canta ali pupi pe falli addormi’, che ner sonno j’aresta drento e nun se la scorderà più. Da grande sarà ‘n gajardo giallorosso.
    Romanisti novelli genitori, ‘mparatela a memoria e ariccontatela a li vostri fiji.
    PER SEMPRE, OVUNQUE E COMUNQUE, SOLO FORZA ROMA!!!
    P.S.: So’ passati 82 anni e da 77 ce credo e aspetto. So’ abbituato a soffri’.

    Comment by RomamoR — 22 Luglio 2012 @ 09:55
  2. Grazie Stefano di averla ripostata, sono versi che ogni volta emozionano, sorprendono, colpiscono, lagrimano gioia e trasudano orgoglio.
    Passano i giocatori, tutti, la maja rimane.
    E ha ragione simplicio quando dice: “raccontero’ ai miei figli che ho indossato questa maglia”. E’ un orgoglio, anche se abbiamo vinto poco.
    E chissà, se Eupalla questa stagione entrante si ricorderà dei furti e ingiustizie subiti in 85 anni, e metterà riparo. Sarebbe ora.

    Comment by Pablo BigHorn — 22 Luglio 2012 @ 18:37
  3. Un link per RomamoR, penso che gli piacerà leggerlo
    http://romanews.eu/it,a98361/Storia-Roma-Viaggio-Gloriosi-Stadi-Giallorossi

    Comment by Pablo BigHorn — 22 Luglio 2012 @ 18:41
  4. Caro Stefano arrivo tardissimo pè ll’auguri e la festa dei 3 anni de RomainRima ma vedo che, come ar solito, hai tirato fori sti fantastici fuochi artificiali!
    Grandissimo Pirotecnico Stefano!
    Sti 3 anni (e pure prima) hai cucito rime romane e romaniste come un Sarto…
    Quindi, che dici, è ora o no che dopo il 3^ scudo se pijasse pure il …?
    SEMPREFORZAROMAelaROMA!!!

    Comment by Luis — 22 Luglio 2012 @ 19:32
  5. Versi magnifici, splendidi, emozionanti come la MAGICA ROMA!

    Comment by letizia — 22 Luglio 2012 @ 19:58
  6. Grazie Pablo. Io cominciato a Testaccio ner 33. Tenevo 4 anni e me ce portava mi zio.
    Ar Motovelodromo c’era la pista in legno, la più scorrevole d’Europa. Ner ’60 l’hanno portata ar Vigorelli a Milano. Uno dei primo furti der dopoguera da parte nordista.

    Comment by RomamoR — 22 Luglio 2012 @ 23:43
  7. Io non ho mai cominciato sul serio: sono andata solo 2 volte allo stadio 🙂

    Comment by principessa — 23 Luglio 2012 @ 10:21

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