Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Tempi d'oggi

18 Giugno 2015

Nun toccate la Nutella

Nun toccate la Nutella

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Ammazza che carini ‘sti franzosi,

davero comprimenti! Questa è bella!

Pìassela perzino co Nutella,

è veramente segno de nevrosi.

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Da la “nuvel cusin” de tu’ sorella,

voi che parlate a tavola, ah cosi,

è er massimo davero, è da psicosi,

de chi cià un’inzalata pe modella.

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La “liberté” e “fraternité” de che?

Te magni “l’escargó” co l’omelette,

tu spiegame, ma che ne pòi sapé?

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Evviva la NUTELLA e er pane a fette

su cui sparmalla e tu, “senzabidè”,

sai la “baghett” ‘ndó te la pòi fà mette? 

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Stefano Agostino

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  1. Ammazza che carini ‘sti franzosi,
    davero comprimenti! Questa è bella!
    Pìassela perzino co Nutella,
    è veramente segno de nevrosi. … (continua)

    Comment by Stefano — 18 Giugno 2015 @ 08:47
  2. Fantastici i versi di chiusura: chiamare li franzosi dei “senzabidè” è esilarante e irridente, oltre che veritiero eheheh…

    Comment by Silvio — 18 Giugno 2015 @ 11:00
  3. Bellissimo il sonetto, ma la nutella che si compra è fatta con non si sa cosa: io me la faccio da sola ed è buonissimissima!!!!!!!!!!!

    Comment by letizia — 18 Giugno 2015 @ 12:32
  4. Bòna ‘a Nutella. La faceva mia moglie, mi piaceva più di quella della Ferrero; pensare che lavoravo presso la concessionaria della Ferrero a Roma-Eur. Dovrei avere ancora da qualche parte la ricetta. Io non ho provato a farla, ma non la compro, quindi sono anni che non ne mangio.
    Comunque la ministra “franzosa” s’è rimagnata quello che aveva sproloquiato.

    Comment by 'svardoASR'29 — 18 Giugno 2015 @ 15:33

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